Pesca alla Lampuga

Cari amici di Pesca Mare, questo interessantissimo articolo sulla tecnica di pesca alla Lampuga ci è stato inviato da Adamo Martuscelli, un nostro assiduo lettore che non ha potuto desistere dal condividere con voi una delle sue tecniche di pesca preferite.

Adamo ci scrive…
La Lampuga ,come penso tutti sappiate, è un pesce pelagico che si avvicina alle nostre coste  principalmente  entro la fine di Agosto, restandoci fino ad  Ottobre/Novembre, particolare questo che dipende unicamente dalle condizione meteo climatiche di quei mesi.
In acqua secondo me,  è uno dei pesci più belli ,con  colorazione blu intensa sul dorso e giallo oro sul ventre, con una grande pinna dorsale. E’ un pesce combattivo e difficilmente si lascia catturare dalle reti derivanti usate per la pesca di altri specie quali palamiti, tonni ed alletterati ; quindi, nonostante le sue carni risultano ottime in cucina , non è molto commercializzato e trovabile sui banconi delle pescherie.<br /> Le principali tecniche di pesca adoperate per la cattura di questo pesce sono la Traina  d’Altura e la “Pesca con l’ombra” , anche se raramente riusciamo a trovarla abboccata ad un palamito di superfice.
In questo mio articolo mi soffermerò sulla Pesca con l’ombra.
Questa  atavica tipologia di pesca ,sperimentata a Malta per poi essere usata in tutto il Mediterraneo, sfrutta il principio per cui le Lampughe, per abitudine, sostano all’ombra di oggetti galleggianti. Si mettendo in acqua oggetti che possono fare ombra, le Lampughe (e molte altre specie come i pesci pilota, pesci balestra ed a volte cernie di fondale ) di passaggio, si fermano sotto di essi e possono essere facilmente pescate.
Si possono utilizzare foglie di palma, fogli di polistirolo, giornali.
Nel mio paese i pescatori, molto influenzati dalle abitudini dei professionisti Calabresi e Siciliani, usano principalmente i rami delle palme (povere loro…) anche se a causa dell’immane sviluppo del “Punteruolo Rosso” ,queste piante stanno per estinguersi e presto si dovrà sostituire la principale fonte di ombra con qualcos’altro; ma questa è un’altra storia.
Il metodo adottato da me e dai pesca sportivi miei concittadini è il seguente :
scelta la zona di pesca con batimetrica da 80 a 100/120 mt, memorizziamo il punto nave con il GPS dove intendiamo affrontarela nostra battuta . Da questo WAY POINT  ci allontaniamo 2/3 miglia e torniamo verso il punto di partenza gettando molte sarde, avendo l’accortezza di schiacciargli la testa per evitare che  galleggino diventando pasto dei gabbiani. Lo ripetiamo in  3/4 direzioni, generando diverse scie per attirare all’ombra il pesce di transito. Terminata questa fase mettiamo in acqua (nel punto scelto) l’oggetto che genera ombra e si inizia a trainare formando dei cerchi intorno all’oggetto stesso.
Alla prima abboccata non recuperiamo il pesce, ma bensi’ lo avviciniamo solo alla barca. Le Lampughe sono pesci gregari, ed  il branco di solito si accoda all’esemplare che ha abboccato portandosi vicino alla nostra imbarcazione.
A questo punto si ferma la barca e si inizia a pescare con la canna innescata con sarda o calamaro. L’oggetto, può non essere ancorato e quindi non deve essere affondato in quanto non costituisce un pericolo per la navigazione.
Se invece si decide preventivamente di ancorarlo (pratica che produce i risultati migliori) è consigliabile regolare la nostra caluma per tenerlo a 4/5 mt sotto la superfice e predisporlo prima di iniziare la fase di pasturazione in quanto l’operazione stessa richiede un certo lasso di tempo.

Il punto scelto, come detto anticipatamente, deve essere memorizzato con GPS e successivamente ritrovato servendosi anche dell’escandaglio, perché la massima resa si ha lasciandolo per diversi giorni in mare.
Per la fase di pesca con canna da pesca e’ opportuno utilizzare attrezzature forti, in quanto la taglia media delle Lampughe sarà di 2/3 Kg. E’ solito pescare con monofilo dello 0,50 senza terminale aggiunto, piombo scorrevole da 30 /100 gr ed amo o ancorotto che consente di innescare una sarda intera, lanciando a 10/15 mt dall’ imbarcazione e lasciando affondare l’esca. A volte può’ essere molto produttiva una lenza con galleggiante piombato (10/15 gr) e terminale lungo 30/40 cm, da lanciare in prossimità dell’oggetto che genera l’ombra.
Utilizzando una canna ed un mulinello robusti, si può pescare a spinning con Rapala da 14 cm o cucchiaino medio/grande provvisto di penna.
Per quanto concerne gli orari non ci sono regole ben precise, le ore migliori sono senza dubbio quelle centrali, quindi è consigliabile andare sul punto scelto di prima mattina in modo da essere pronti prima che il sole sia alto.
Spero che questo mio post possa essere utile a qualcuno.
Un abbraccio a tutti voi e a presto!!

Precedente Traina calamari Successivo Pesca a Fondo